Stazioni – Victoria Station e Black out

di Harold Pinter e Riccardo Mini

 

 

Londra, passato prossimo. In un’atmosfera notturna e sospesa viaggia un taxi. Il silenzio e’ rotto all’improvviso dalla voce di un centralinista che cerca di mettersi in contatto con il conducente. Ha inizio una singolare comunicazione tra i due. Un misterioso passeggero e il fantasma di un amore accompagnano i personaggi in quella che potrebbe essere la loro ultima corsa. Luogo indefinito, prossimo futuro. Steven Spielberg alla catena di montaggio. In una società afflitta da guerra ed epidemie un gruppo di esseri umani addetti a lavorare ad una misteriosa macchina cerca di ricomporre brandelli di una comunicazione sempre più difficile. L’accostamento dei testi di due autori, il grande maestro inglese e un giovane drammaturgo italiano, dà vita ad una singolare commedia: il gioco comune è quello della ricerca di un luogo, metaforico e non, nel quale incontrarsi. È un gioco difficile perché i personaggi applicano regole differenti, come se ciascuno si muovesse in un universo personale, che non ha nulla a che vedere con quello dell’interlocutore. Di conseguenza ciò che appare normale ad uno può non esserlo per l’altro, con risvolti anche comici. Ma la necessità del dialogo è urgente, vitale. Occorre  accordarsi sulle regole, capire che gioco sta facendo l’altro, ma soprattutto individuare un campo in cui giocare, uno spazio comune di azione.

Traduzione
Alessandra Serra

Regia
Valentina Colorni

Con
Fausto Bernardinello, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini