A proposito di noi etruschi

 

una ‘satura’

“Si dava il nome di satura a un componimento poetico costituito da pezzi di differenti generi (carmen quod ex variis poematibus constabat)”.

“La satura è un piatto composto di differenti ingredienti, una legge formata mettendo insieme più leggi, e un tipo di poesia che unisce soggetti diversi”.

“Satura deriva da una parola etrusca che significa parlare”.

(William Beare: “I romani a teatro”)

A proposito di noi etruschi intende contribuire alla conoscenza del mondo etrusco attraverso l’ascolto di brani di autori diversi che degli etruschi ci hanno parlato oppure ad essi correlati.

Gli etruschi sono un popolo portatore da sempre, per la nostra cultura e per ciascuno di noi, di un’aura di mistero. La scrittura inintelligibile, gli usi e costumi tanto diversi da quelli poi prevalsi con il dominio romano,  l’ordinamento sociale se non proprio matriarcale certamente paritario, l’arte tanto raffinata e tanto diversa, l’enigmatico aspetto delle sue raffigurazioni umane, il fastoso culto dei morti, i boschi sacri e gli aruspici, l’origine incerta e forse lontana, tutto contribuisce ad accrescere questo senso di presenza e di indefinibilità ad un tempo… Gli Etruschi da sempre ci fanno sognare e ci inquietano.

Da adolescente, quando frequentavo il liceo, un compagno di scuola mi inviò una cartolina con la raffigurazione di una tomba di Tarquinia con quelle scritte etrusche misteriose. Sul retro della cartolina scrisse una frase che non capii mai, né allora né ora. Non ho più scordato quell’immagine e quella sensazione congiunte, per me sono gli Etruschi.

I primi eroi-viaggiatori del mito che approdarono alle coste tirreniche furono gli Argonauti. Da ultimo gli Etruschi cedettero ai romani cultura, arte divinatoria, ludi sportivi e forme teatrali, matrici della commedia antica, della commedia dell’arte e quindi di tutta la commedia europea, fino ai giorni nostri.

Una scelta di brani poetici, da Apollonio Rodio ad Omero a Carducci, di brani storici da Teopompo a Tito Livio, un excursus nell’appassionato libro di viaggio di D.H. Lawrence ed altre fonti più o meno note contribuiranno a far immaginare  al pubblico un mondo scomparso.

Marina Spreafico

Spettacolo commissionato dal Museo Archeologico di Milano in occasione della mostra ‘Gli Etruschi’ e dal Comitato Nazionale Sport e cultura per la pace in occasione delle Olimpiadi di Atene 2004 nell’ambito della manifestazione ‘Le altre civiltà: l’Etruria’ – Volterra

a cura di
Marina Spreafico

con
Ruggero Cara, Maria Eugenia D’Aquino, Luca Fusi, Riccardo Magherini, Annig Raimondi, Marina Spreafico

Costumi
Chiara Donati