Salomè

di Oscar Wilde

 

Scritta nel novembre-dicembre 1891 a Parigi e dedicata a Pierre Louys.
Giugno 1892 a Pierre Louys: “.. vous savez les nouvelles, n’est-ce pas? Sarah va jouer Salomé! Nous repetons aujourd’hui…”
Fine mese – Il Lord Chamberlain vieta la commedia: “…il rifiuto si fonda interamente sulla sua regola sciocca e volgare che proibisce di trattare qualsiasi soggetto biblico. Non credo che abbia mai letto il testo…”
Febbraio 1893 – Esce Salomé (versione francese)
a Edmund Gosse: “Vuole accettare Salomé, mio primo tentativo di usar per l’arte quel sottile strumento musicale, la lingua francese?…”
a Bernard Shaw: “… siamo celti entrambi e amo pensare che siamo amici: per queste e molte altre ragioni Salomé si presenta a lei in veste purpurea…”
a Campbell Dodgson: “… Bosie ha  i capelli molto dorati e ho rilegato Salomé in porpora per accordarla a lui…”
e in marzo: “… Aspetto con gioia di vedere Madame Bernhardt presentare il mio dramma a Parigi… ma il mio dramma non è stato in alcun senso della parola scritto per questa grande attrice…”
1894 – Edizione inglese di Salomé, tradotta da Lord Alfred Douglas e illustrata da Beardsley. “… i suoi disegni sono assolutamente meravigliosi…”
1895 – “Sarah mi comprerebbe Salomé? Sono talmente incalzato dai miei creditori…”
Febbraio 1896 – Salomé allestita a Parigi da Lugné-Poe, mentre Oscar Wilde è in carcere.
a Lord Alfred Douglas“… ho preso il Dramma… e ne ho fatto un modo di espressione personale, come la lirica o il sonetto, arricchendo allo stesso tempo la caratterizzazione del palcoscenico e – per lo meno nel caso di Salomé – l’orizzonte stilistico… … Le frasi ricorrenti di Salomé, che la legano insieme come un pezzo musicale con  motifs ricorrenti, sono ed erano per me, l’equivalente artistico dei ritornelli delle vecchie ballate…”
a Napoli nel 1897“…spero di far dare qui Salomé nell’inverno…”, “… la miglior compagnia italiana di attori che ci sia vorrebbe fare Salomé…” , “… è un artista affascinante, anche se niente davati a Sarah…”.

Oscar Wilde, a proposito di Salomé.

 

“Che epoca divertente per chi vuole pronosticare come andrà a finire il teatro che nasce. La musica e la prosa si intrecciano ormai sempre più, soprattutto là dove ci sono idee e metodi di lavoro nuovi… Segnalo queste recite dell’Arsenale perché significative per chi voglia veder nascere il teatro nuovo, dove i segni si moltiplicano; dove il testo scatena le fantasie di danza e musica, fino quasi ad esserne sommerso, ma rimanendo una struttura portante, quasi un libretto: chissà che l’opera del futuro, anziché nascere nei teatri d’opera, non finisca per arrivare da queste piccole ribalte…” (Lorenzo Arruga) 

“…La Salomè di Oscar Wild è in scena con l’apporto di una curiosa compagnia internazionale… La piccola Babele in questione è situata in un giardino che ammicca assai ad atmosfere da ‘dolce vita’ tutta novecentesca, senza tuttavia sovrapporsi troppo a un moderno salotto cosmopolita: un crogiuolo di popoli e culture, dove la voce incomprensibile del Battista porta una strana ventata di anacronismo minaccioso e inquietante…” (Renato Palazzi)

 

adattamento e regia
Marina Spreafico

con
René Bazinet, Giovanni Calò, Kuniaki Ida, Joss Levine, Annig Raimondi, Judy Roberts, Giulia Tommasi, Silva Trosi

scene
Silva Trosi

luci 
Fulvio Michelazzi

danza di Salomè a cura di
Maria Grazia Bon