L’uomo che diventò un bastone
Tre atti unici di Kobo Abe
Il titolo “L’uomo che diventò un bastone” riunisce tre atti unici di Kobo Abe, originariamente scritti in tempi diversi nell’arco di circa dodici anni. L’unica spiegazione che Kobo Abe ha dato è che i tre atti simbolizzano ‘Nascita’, ‘Processo’ e ‘Morte’ ed ha specificamente indicato che un medesimo attore appaia come valigia nel primo, pugile nel secondo e bastone nel terzo.
E’ chiaro che per Kobo Abe nei tre atti si nasconde un significato profondo che dovrebbe apparire in superficie, ma egli non ha dato ulteriori spiegazioni per lasciare differenti possibilità di interpretazione.
Kobo Abe (Tokyo 1924 – 1993) è stato romanziere e drammaturgo. Dopo un’infanzia trascorsa in Manciuria ha intrapreso gli studi di medicina. Coetaneo di Mishima, è uno dei più importanti scrittori contemporanei giapponesi e capofila del modernismo giapponese. La sua “Donna di sabbia” gli ha valso fama internazionale. Teshigawara ne ha tratto l’omonimo film. Kobo Abe è stato candidato al premio Nobel. Ha fondato e diretto a Tokyo la compagnia teatrale ‘Kobo Abe studio’ con la quale Kuniaki Ida ha lavorato per sei anni prima di venire in Europa.
Traduzione
Nicolas Hunt
Regia
Kuniaki Ida
Scene
Gabriele Amadori
Con
Elisabetta Caldera, Cristina Colombo, Angelo Crotti, Mamadou Dioume, Elisa Lepore, Alberto Mancioppi, Debora Virello
Aiuto regia
Isabella Pazzoni
Collaborazione ai testi
Maria Gloria Grifoni
Collaborazione alle scene
Gabriele Amadori
con la collaborazione di Nicola Sisti Ajmone e Sarah Arensi