Hell screen

di Ryunosuke Akutagawa

 


foto di Sofia Masini

Kuniaki Ida si ispira ad un grande scrittore del ‘900 giapponese, Ryūnosuke Akutagawa, autore di brevi racconti che, rifacendosi spesso per l’ambientazione all’antico Giappone, si immettono poi nel moderno filone noir di ispirazione europea. La storia di Hell screen è narrata da un anonimo personaggio, al servizio del Gran Signore Horikawa. E’ pittore di corte un eccelso artista, Yoshihide, che ha fama di avere poteri soprannaturali. Uomo dal carattere spigoloso e ostile, ama solamente la sua unica figlia, che i pettegolezzi di corte vogliono essere amata a sua volta dal signore di casa. Per questo Yoshihide chiede insistentemente e senza successo a Horikawa di liberarla dal servizio. Un giorno Horikawa commissiona a Yoshihide un grande paravento che rappresenti scene dell’inferno buddista. Abituato a trarre ispirazione dalla realtà, l’orribile morte della figlia sarà il soggetto che gli permetterà di terminare il suo capolavoro. Ryūnosuke Akutagawa (1892-1927), autore di racconti, poeta e saggista, è uno dei massimi scrittori giapponesi del ‘900. In Occidente la sua fama è legata soprattutto al racconto Rashomon, cui si ispirò Kurosawa per realizzare l’omonimo film, premiato con il Leone d’Oro a Venezia nel 1951. Nato a Tokyo da genitori anziani, la madre manifestò presto i segni della pazzia. Per questo all’età di un anno il giovane Akutagawa venne affidato agli zii materni. La sua nuova famiglia, discendente di samurai, lo accolse amorevolmente facendolo crescere in un ambiente culturalmente raffinato e stimolante. Laureato in letteratura inglese all’Università di Tokyo, raggiunse presto la fama come scrittore. La paura di avere ereditato la follia materna lo perseguitò tutta la vita fino al suicidio, avvenuto nel 1927, all’età di 35 anni.

Adattamento e regia
Kuniaki Ida

Con
Claudia Lawrence

e Arsenale-lab 2014
Sophie Bonardi, Sara Genini, Tiberio Ghitti, Flavio Ginocchio, Serena Gotti, Safia Kerfa, Thalia Koundourakis, Maria Cristina Pellegrini, Carlotta Tosoni, Ida Treggiari

Allestimento
Kuniaki Ida e Ambra Rinaldo

Costumi
Ambra Rinaldo

Ambientazione sonora
Walter Prati

Luci
Christian Laface

Assistente alla regia
Lorena Nocera