La tigre
di Dario Fo
Lo spettacolo si inserisce pienamente nella riflessione, in atto oggi in Burkina Faso, sulla contaminazione della tradizione africana del racconto. Dietro il florilegio di immagini e pantomime si nasconde infatti una capacità affabulatoria ed un senso del ritmo derivate dall’esperienza dei conteur africani. Un eccezionale autore italiano e un’originale rielaborazione nello stile dei conteur burkinabè, la parola, la pantomima, il gesto, una regia intercontinentale, un cocktail strepitoso per uno spettacolo seriamente esilarante. In una grotta, mentre fuori scroscia una pioggia torrenziale, si incontrano un soldato ferito e una tigre in lutto: questo incontro assurdo e poetico è l’inizio di un’alleanza che conduce i due protagonisti attraverso fantastiche peripezie, scandite dall’arte affabulatoria del maestro Dario Fo. Si vedranno armate intere, villaggi, bestie selvagge, funzionari, e tanto altro…ed ogni volta che tutto sembrerà perduto la situazione si trasformerà in positivo grazie alla creatività e all’immaginazione semplice che nasce dal confronto sincero con le difficoltà della vita. Luca Fusi, italiano, vive in Burkina Faso dove collabora con i maggiori esponenti del teatro burkinabé e dirige l’accademia drammatica CFRAV Centre de formation et de recherche en arts vivants, patrocinata dall’Unesco, a Ouagadougou.
Regia
Luca Fusi, Ildevert Meda
Con
Charles Wattara, Gerard Ouedrago